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Il mobile artigianale diventa intellettuale
"Io costruisco un mobile perché ho un'idea più ampia". Questa la semplicità di linguaggio (il verbo) di un artigiano controcorrente che nei tempi più bui del suo settore di mercato si riscopre un uomo tutto sommato positivo, e propositivo, come pochi. E' la nuova frontiera dell'artigianato 4.0 che si apre al mondo dell'industria con lo spirito di un bambino al mondo della vita. Nuovi concetti che non si esauriscono nella produzione di mobili ecologici e creativi, ma si espandono in più direzioni e che fanno sistema. "Oggi i giovani non vogliono più sporcarsi le mani, il falegname è cosa d'altri tempi che solo pinocchio o Collodi riuscirebbero ancora comprendere", afferma Ivan Tonon con il sogghigno di chi probabilmente ha un asso nella manica ancora da giocare. Loro infatti, i fratelli Ivan e Flavio, in perfetta armonia anche con i loro più stretti collaboratori, tengono in piedi la loro attività da oltre trent'anni. "Oggi un video qualunque su YuoTube fa economia mentre un oggetto realizzato con maestria da un'artista-designer del legno viene considerato superfluo, inutile, a volte addirittura stupido. Ma noi in Woodever Design non ci arrendiamo ai nuovi trend, alle mode dell'effimero per quanto queste siano comunque una realtà di fatto. Un oggetto che ricorda la natura e quindi la nostra umanità resterà sempre un oggetto di valore. Questo non vuole dire che i giovani di oggi non riconoscono quello che gli circonda, ma la quantità di informazioni a loro disposizione distribuite da una pluralità di linguaggi non aiutano certamente a guidarli verso un'autentica autoconsapevolezza di se e, di conseguenza, dei loro obbiettivi futuri. Ma loro possono essere, contrariamente, una risorsa imprescindibile per le stesse realtà manifatturiere che vivono oggi un'analogo e quanto mai speculare stato di disorientamento, potendo così instaurare una possibile collaborazione o quanto meno uno scambio di vedute, opinioni e riflessioni. Il nostro incontro, continua Ivan Tonon, con gli studenti del liceo scientifico "Digital Business Creativity" del "Dante International College" di Vittorio Veneto, si è concretizzato con lo svolgimento di vari moduli didattici. Dalla comprensione delle varie epoche stilistiche che hanno portato l'Italia a diventare un faro mondiale per il design dell'arredamento, all'individuazione delle maestrie e delle tecniche artigiane del nostro territorio, fino a formulare nuove interpretazioni del saper fare contemporaneo, Quello che ne è uscito è un inaspettato cocktail di virtuosismi e cortocircuiti dialettici. In un mondo dove la qualità lascia spesso il passo a lussureggianti e promettenti brand, il "difetto" del vecchio nodo di una tavola di legno massiccio diventa motivo di discussione di quanto sia invece importante il nostro rapporto con la natura, il nostro essere umani in un'ambiente sempre più drasticamente tecnologico. Una natura sempre più ostile nei confronti di chi la sottovaluta, basti pensare ai cambiamenti climatici globali e, più da vicino, le conseguenti e recenti devastazioni del nostro territorio in particolare quella del patrimonio boschivo che ha di fatto incrementato la desolazione e la decadenza del comparto del mobile, messo già in ginocchio dalla crisi immobiliare. Rialzarsi è molto difficile e per molti sarà impossibile. E' recente la notizia che Ikea, grande trend director del settore, sta sperimentando in Svizzera il concetto di non proprietà del bene di consumo e del suo possibile riutilizzo, mentre i future trends ipotizzano seppur vagamente case senza mobili dove le rispettive funzionalità saranno "archiviate a scomparsa" in anonime armadiature perimetrali alle stanze. Sia ben chiaro, non voglio di certo dare l'impressione di ostacolare il progresso e l'evoluzione stessa della nostra specie, quello che intendo è proteggere il nostro scopo di vita che sono le emozioni e, soprattutto il nostro habitat, l'unico vero grande valore che ci ha reso unici e ineguagliabili esseri viventi. La nostra visione "più ampia" ci ha portato nel tempo a comprendere questo valore che non deve far parte di un solo profitto o di un'unica emozione stilistica e costruttiva, ma che deve far parte di un tutto che ci riguarda da vicino, oggi più che mai, per i nostri figli e le generazioni a venire. Certificare l'intera filiera del mobile ci è apparsa subito quanto meno irrealizzabile dal momento che l'iter produttivo è composto da una scia di fornitori troppo spesso irriverenti al bene comune. Abbiamo pensato all'ossigeno del pianeta, alla fotosintesi e al relativo beneficio all'uomo. Ci siamo ispirati al modello Treedom e ne è uscito un nuovo albero piantato e fatto crescere in qualsiasi area del pianeta per ogni mille euro di fatturato. Un piccolo grande contributo alle coltivazioni fruttifere dove più ce né bisogno e tanto ossigeno in più per tutti. L'idea più ampia citata all'inizio di questa storia è proprio questa. Il nostro prodotto è lo strumento, non il fine. Questa idea ci ha portato in breve tempo, solo un anno, a diventare la prima piattaforma Internet italiana sul contesto dei "mobili ecologici" con quasi centomila visualizzazioni, ed entrare di conseguenza all'attenzione degli organi di informazione come E Trends Magazine e di recente il contatto con Donna Moderna che ci ha scelto come primo referente di questa nuova nicchia di mercato. Siamo stati contattati da un'azienda del centro Italia con la quale abbiamo aperto un'importante collaborazione commerciale, Entro il 2019 ci affacceremo al mercato dell'Est con l'apertura di un punto vendita a Varsavia, le trattative con il futuro partner sono in corso. Possono bastare tutti questi sforzi?, Il mercato e la finanza globale ci invitano ad essere prudenti, sappiamo che trasformare una piccola azienda nel nostro territorio proiettando una filosofia artigianale verso il 4.0 mantenendo fermamente gli standard qualitativi di sempre richiederà ancora particolari investimenti, coraggio imprenditoriale ma soprattutto quel positivismo che è diventato il nostro grido aziendale.
Anche la bellezza è ecologica, l'esperienza di Woodever Design.
Woodever Design ripensa il Mobile Ecologico in vero legno naturale in una veste che chiede espressamente aiuto all'estetica. Nuove forme che svincolino dalla gravità la forza espressiva del legno massello (ndr. o legno massiccio), lo elevino ad uno stato di inedita leggerezza. Di fatto il Mobile Ecologico è spesso associato ad un prodotto di valore estetico basico, quasi assente perchè è la promessa di rispetto nei confronti dell'ambiente a determinare, almeno fino ad oggi, la spinta di questo mercato di nicchia. Viene però da chiedersi spontaneamente perchè è così difficile trasformare una nicchia in un vero trend globale. Pensate alle prime auto elettriche o ibride, vi ricorderete quanto fossero alquanto poco attraenti, il gruppo batterie infatti sbilanciava pesantemente le linee della carrozzeria verso il baule, ma sostanzialmente il marketing delle case automobilistiche puntava sull'effetto novità del tipo di trazione, e non sull'impatto estetico che risultava essere di gran lunga poco determinante se paragonato al reale risparmio di carburante e inquinanti per l'ambiente. Pensate invece alle auto elettriche o ibride di oggi, pensate alle Lexus o alle Tesla per citarne due a caso, noterete che le cose sono cambiate e che le sproporzioni hanno lasciato il passo a linee mozza fiato, dinamiche, quasi evanescenti. Quello che accaduto in realtà è sempre accaduto nella storia dell'Uomo, è ormai consolidato che all'estetica non possiamo rinunciare perchè fa parte del nostro modo di pensare e creare. Woodever Design sembra percorrere esattamente la stessa dinamica consapevole che le nuove generazioni di consumatori, come i millenials, che non vedono più l'ecologia come una novità da cavalcare o comunque esibire come quasi fosse uno status, ma sono ben oltre a questo concetto, lo danno quasi per scontato e puntano invece all'estetica di quest'ultimo. Proprio come è avvenuto con i primi telefoni cellulari, le auto ibride, e i monitor dei computer. Woodever Design si propone oggi con una rinnovata gamma di Mobili di Design ecologici, durevoli quindi ancora più ecologici, ma soprattutto belli da guardare perche il nuovo stile Woodever, chiamato Diagonal Perspective, ridefinisce le regole prospettiche con l'utilizzo di tagli in diagonale e minime inclinazioni finalizzate ad allegerire il più possibile e dove possibile, come ha fatto Lexus e Tesla con le loro auto ibride o eletteriche. Un percorso dovuto.
Salone del mobile di Milano
Un salone del mobile al'insegna della sobrietà con rimandi ad epoche passate per infondere un senso di familiarità in contrapposizione all'elevato uso delle tecnologie nella nostra contemporaneità. Ma è anche il salone degli opposti, da un lato un evocazione delle forme semplici della natura con le sue rotondità, dall'altro un nuovo iper-luxury estremamente "stirato" quasi a photo-shop per evocare dinamismo e conquista dello spazio non esente da superfici sottili come lame e spigolature estreme in un sapiente gioco tra maestria ebanistica e avanguardia tecnologica, e in questo Woodever Design ci si ritrova in perfetta sintonia riconfermando ulteriormente la corretta direzione stilistica intrapresa dal nostro cento stile. Gli estremi si attraggono e sembra non esserci più spazio per il conformismo di massa, o per lo meno non sono accettate le mezze misure. Per quanto riguarda le tendenze più lungimiranti ecco un salone satellite che non si sbilancia troppo dalla tendenza dominante. Anche qui forme pulitissime senza fronzoli in contrapposizioni a soluzioni ebanistico-tecnologiche sorprendenti della generazione millenials e dei nativi digitali che scolpiscono le loro creazioni a colpi di mouse e una buona dose di poetica ironia quasi a voler eludere l'attenzione dalle problematiche geo-politiche del nostro tempo.
L'altalena del coloreCome nelle forme anche nel colore l'orientamento de ritorni epocali non si smentisce nemmeno quest'anno. Il colore è da sempre la firma dominante di ogni cosa oggi più che mai, almeno nell'ultimo decennio, è strategicamente usato per dare un'equilibrio emotivo e percettivo ai comportamenti socio-culturali fin troppo manifestati e "caricaturizzati" dall'informazione di massa. La duplice identità di una società consapevole del declino etico-sociale del proprio tempo ma altrettanto consapevole che il futuro non può più essere unidirezionale ma deve allearsi con i virtuosismi del passato per correggere una rotta ormai visibilmente alla deriva. E quanto mai di più che il colore sembra indicarci la strada con le note ottimistiche degli anni '30 e '70, colori come il verde menta, il lime, lo cherry, ma virati con la patina polverosa del grigio chiaro per eludere il trascorrere del tempo. Una tendenza questa anche vista di recente in cinematografia dove la fantascienza non viene rilanciata basandosi dai gusti estetici contemporanei ma da quelli del passato ed in particolare modo dagli anni trenta.
L'altalena del coloreCome nelle forme anche nel colore l'orientamento de ritorni epocali non si smentisce nemmeno quest'anno. Il colore è da sempre la firma dominante di ogni cosa oggi più che mai, almeno nell'ultimo decennio, è strategicamente usato per dare un'equilibrio emotivo e percettivo ai comportamenti socio-culturali fin troppo manifestati e "caricaturizzati" dall'informazione di massa. La duplice identità di una società consapevole del declino etico-sociale del proprio tempo ma altrettanto consapevole che il futuro non può più essere unidirezionale ma deve allearsi con i virtuosismi del passato per correggere una rotta ormai visibilmente alla deriva. E quanto mai di più che il colore sembra indicarci la strada con le note ottimistiche degli anni '30 e '70, colori come il verde menta, il lime, lo cherry, ma virati con la patina polverosa del grigio chiaro per eludere il trascorrere del tempo. Una tendenza questa anche vista di recente in cinematografia dove la fantascienza non viene rilanciata basandosi dai gusti estetici contemporanei ma da quelli del passato ed in particolare modo dagli anni trenta.
Le buone idee nascono sempre da un'ottima scrivania
Molte delle idee più rivoluzionarie di ogni tempo non sono state pensate in prestigiosi uffici aziendali o cattedre universitarie, ma dallo scrittoio di casa. Oggi divenuto più un "must" che una necessità, - comunque sempre un pratico stratagemma per non immergersi nel traffico e risultare comunque operativi nel Mondo digitale di oggi -, lo scrittoio domestico, o meglio frettolosamente definito "home office", è integrato perfettamente in ogni angolo della casa, dall'ingresso al soggiorno, dalla camera padronale allo studio, qualsiasi luogo purchè ben in vista quasi a presenziarne l'intelletto del padrone di casa, o viceversa nascosto in una cabina armadio per non prendersi toppo sul serio. Ma il messaggio resta sempre univoco: questo è il io Mondo, la mia ragion d'essere, il mio mantra.
Quasi tutti gli scrittoi dei personaggi famosi sono di legno. Come quelli di Jacqueline Kennedy Onassis, Yves Saint Laurent, Agatha Christie, Woody Allen, Oriana Fallaci, Coco Chanel, Bill Gates, Steve Jobs, Margaret Drabble. Ma nessuna statistica conferma che l'abilità di pensiero sia influenzata da uno scrittoio di legno. Ma crederci non costa nulla. Se poi aggiungiamo che la mente umana interagisce con le molecole d'acqua dell'ambiente circostante (Masaru Emoto), perchè mai non potrebbero interagire con tutto l'ordine della natura, materia lignea compresa?. E oggi più che mai, dal momento che la rivoluzione digitale ha colmato gli spazi della nostra vita da ogni strumentazione possibile connessa ad una rete elettrica e che insieme generano inevitabilmente campi magnetici non certo benefici per l'uomo.
Il ritmo della natura.
Il legno è un naturale "ammortizzatore" delle energie elettrostatiche e influisce positivamente sul bio-ritmo cardiaco di chi ne è a contatto. Inoltre dura quasi per sempre, non è soggetto all'obsolescenza programmata del consumismo contemporaneo, e conquista fascino e bellezza con il passare del tempo. Virtù non da poco e che vanno calcolate in qualsiasi investimento iniziale.
Prospectik NativePROSPECTIK NATIVE è una scrivania di pregiato legno massello che reinventa le regole del Design a partire dalle sue inaspettate diagonali: quasi tutti i suoi confini geometrici non sono linee ortogonali ma sono armoniosamente inclinate tra loro quasi a soggiogarne lo spazio espressivo. Spiazzante ma altrettanto elegante e misteriosa, la sua ragion d'essere spinge l'osservatore a indagare nella forma quasi fosse un'oggetto mai visto prima. Questo oggetto è di per se un'opera d'Arte, unica e irripetibile, in quanto ogni sua superficie rappresenta una storia diversa essendo la materia prima di origine biologia e non tecnica. PROSPECTIK NATIVE è costruito con un tradizionale metodo ebanistio-artigianale e pertanto non si può definire un prodotto industriale anche se assorbe molte delle innovazioni di progettazione e costruzione dell'Industria 4.0 e del Mondo contemporaneo che, inevitabilmente, lo avvolge. Tutto sembra gravitare in uno spazio a se, sembra quasi distaccarsi dal suolo e lievitare verso l'alto. Nulla si condensa in se ma vuole uscire dai propri confini per raggiungere nuove prospettive dinamiche, nuove conoscenze, e nuovi limiti da superare.
Viaggio nel tempoIl suo nome è PROSPECTIK NATIVE, la sua essenza è un "viaggio nel tempo", dall'arcaica e primitiva materia della natura verso una nuova prospettiva evolutiva del pensiero umano nel suo nuovo contenitore Hi-Tech, e viceversa. Come eravamo e come saremo passando per il chi siamo. Forme quasi elementari che però si "plasmano" in un nuovo criterio stilistico, la "Diagonal Perspective" di WOODEVER DESIGN.
Quasi tutti gli scrittoi dei personaggi famosi sono di legno. Come quelli di Jacqueline Kennedy Onassis, Yves Saint Laurent, Agatha Christie, Woody Allen, Oriana Fallaci, Coco Chanel, Bill Gates, Steve Jobs, Margaret Drabble. Ma nessuna statistica conferma che l'abilità di pensiero sia influenzata da uno scrittoio di legno. Ma crederci non costa nulla. Se poi aggiungiamo che la mente umana interagisce con le molecole d'acqua dell'ambiente circostante (Masaru Emoto), perchè mai non potrebbero interagire con tutto l'ordine della natura, materia lignea compresa?. E oggi più che mai, dal momento che la rivoluzione digitale ha colmato gli spazi della nostra vita da ogni strumentazione possibile connessa ad una rete elettrica e che insieme generano inevitabilmente campi magnetici non certo benefici per l'uomo.
Il ritmo della natura.
Il legno è un naturale "ammortizzatore" delle energie elettrostatiche e influisce positivamente sul bio-ritmo cardiaco di chi ne è a contatto. Inoltre dura quasi per sempre, non è soggetto all'obsolescenza programmata del consumismo contemporaneo, e conquista fascino e bellezza con il passare del tempo. Virtù non da poco e che vanno calcolate in qualsiasi investimento iniziale.
Prospectik NativePROSPECTIK NATIVE è una scrivania di pregiato legno massello che reinventa le regole del Design a partire dalle sue inaspettate diagonali: quasi tutti i suoi confini geometrici non sono linee ortogonali ma sono armoniosamente inclinate tra loro quasi a soggiogarne lo spazio espressivo. Spiazzante ma altrettanto elegante e misteriosa, la sua ragion d'essere spinge l'osservatore a indagare nella forma quasi fosse un'oggetto mai visto prima. Questo oggetto è di per se un'opera d'Arte, unica e irripetibile, in quanto ogni sua superficie rappresenta una storia diversa essendo la materia prima di origine biologia e non tecnica. PROSPECTIK NATIVE è costruito con un tradizionale metodo ebanistio-artigianale e pertanto non si può definire un prodotto industriale anche se assorbe molte delle innovazioni di progettazione e costruzione dell'Industria 4.0 e del Mondo contemporaneo che, inevitabilmente, lo avvolge. Tutto sembra gravitare in uno spazio a se, sembra quasi distaccarsi dal suolo e lievitare verso l'alto. Nulla si condensa in se ma vuole uscire dai propri confini per raggiungere nuove prospettive dinamiche, nuove conoscenze, e nuovi limiti da superare.
Viaggio nel tempoIl suo nome è PROSPECTIK NATIVE, la sua essenza è un "viaggio nel tempo", dall'arcaica e primitiva materia della natura verso una nuova prospettiva evolutiva del pensiero umano nel suo nuovo contenitore Hi-Tech, e viceversa. Come eravamo e come saremo passando per il chi siamo. Forme quasi elementari che però si "plasmano" in un nuovo criterio stilistico, la "Diagonal Perspective" di WOODEVER DESIGN.
La casa del futuro
Più la tecnologia conquista terreno nella nostra sfera lavorativa e sociale, più avremo bisogno di equilibrare la nostra sfera privata con la natura. Questo è un dato scientifico che riguarda gli equilibri stessi del nostro Pianeta e dell'Universo nella sua complessità evolutiva. La casa come "nido protetto" e rilassante dove il corpo viene rigenerizzato. Spazi abitativi sempre più individualisti con intere aree dedicate al benessere personale ben diviso dalla sfera sociale contemporanea. Il soggiorno con tanto di divano e TV è destinato a lasciare spazio a sistemi di intrattenimento sempre più individuali come ad esempio gli occhiali virtuali. La cucina potrebbe invece riappropriarsi del ruolo collettivo perso negli ultimi decenni con nuovi tavoli multifunzionali e orti verticali alle pareti. La natura invaderà gli spazi interni della casa innondata dalla luce proveniente da ampie vetrate rivolte a Sud. Da qui a dieci anni lo spazio domestico subirà notevoli cambiamenti. Questo è il possibile scenario dell'arredamento del prossimo futuro, dove la domotica e l'internet delle cose non sarà tanto invasiva quanto il bisogno stesso di natura ed equilibrio sensoriale.
55 Urban Wood è un laboratorio sperimentale presentato come un prototipo di unità abitativa tipologica di 55 mq. In questo spazio, - suddiviso in soggiorno-cucina, due camere, un home-office e un bagno -, si integrano alla perfezione soluzioni ecologiche in legno naturale e soluzioni multimediali per la casa del futuro. Il progetto nasce in collaborazione con gli studenti del Liceo Scientifico (Digital Business Creativity) del Dante International College di Vittorio Veneto con la supervisione dell'Architetto Roberto Casetta e del Designer Stefano Mitrione. Il primo "55 Urban Wood" si trova nello spazio showroom del negozio monomarca di Conegliano, di fronte al Centro commerciale Conè, a soli 3 Km dal casello autostradale Venezia-Belluno.
55 Urban Wood è un laboratorio sperimentale presentato come un prototipo di unità abitativa tipologica di 55 mq. In questo spazio, - suddiviso in soggiorno-cucina, due camere, un home-office e un bagno -, si integrano alla perfezione soluzioni ecologiche in legno naturale e soluzioni multimediali per la casa del futuro. Il progetto nasce in collaborazione con gli studenti del Liceo Scientifico (Digital Business Creativity) del Dante International College di Vittorio Veneto con la supervisione dell'Architetto Roberto Casetta e del Designer Stefano Mitrione. Il primo "55 Urban Wood" si trova nello spazio showroom del negozio monomarca di Conegliano, di fronte al Centro commerciale Conè, a soli 3 Km dal casello autostradale Venezia-Belluno.
Storia di un brand
Wood come materia, Ever come spirito immortale. Perchè la materia è fonte di ispirazione anche per lo spirito e mai prima come la materia lignea è stata privilegiato testimone dell'alchimia stessa della natura umana. Il marchio Woodever Design interpreta con filosofica precisione, proprio questo concetto che unisce l'uomo alla natura stessa che lo circonda, celebrando l'albero come fonte di vita, calore ed energia in tutte le fasi della sua esistenza. Un processo questo di tipo rigenerativo e non finale perchè la pianta non muore mai, al contrario rinasce dalla sua stessa fertilità e in questo è molto simile all'Uomo che a sua volta la rispetta e la celebra nella sua trasformazione simbolica in oggetto d'arte. Questa alleanza è nata agli arbori del tempo, creando le basi stesse per la diffusione delle foreste in quasi ogni angolo del pianeta trasformando aree prima aride in sconfinate aree verdi. L'amore per il legno ha ispirato Woodever Design in queste riflessioni portandola a pensare che la sola trasformazione funzionale in semplice arredamento per le case dell'uomo non fosse stato sufficiente a rendere omaggio a tanta bellezza. Solo l'estetica può chiudere il cerchio della natura, solo la bellezza dell'ingegno umano può onorare quest'immortale alleanza tra uomo e natura. Un'alleanza siglata da un ramoscello di ulivo portato in un'arca di solo legno che in un lontano tempo biblico salvò la stessa umanità.
La vita in mare tra lusso e ricambi online
Ci fu l'Italia che si motorizzava nel boom economico, e ci fu pure l'Italia che uscì dalla strada asfaltata per entrare in un'elite ancora più ristretta e ambiziosa. Erano gli anni in cui era ancora possibile farsi lo Yacht senza farsi svenare dal fisco, magari 15, 20, 25 metri non di più perché poi erano i costi di gestione ad avere le fauci più larghe. Niente a che vedere con il megayatch a idrogeno da 590 milioni di Euro (Aqua)che d'altronde pure Bill Gates ha evitato di acquistare, sebbene ne fosse innamorato, preferendo di fatto il noleggio come ha sempre fatto.
Perchè chi ha soldi sa molto bene che il lusso costa più mantenerlo che acquistarlo, a maggior ragione nel mondo della nautica dove l'abrasione e la chimica dell'acqua invecchia di più di qualsiasi altro elemento di questo pianeta, fuoco escluso. Quindi, calcolatrice alla mano, anche quel ricco sfondato di Bill Gates non si è fatto influenzare poi tanto dal bel giocattolino, girando frettolosamente i tacchi verso affari più redditizi. Perché ora tutto si può affittare senza prendersi la briga della manutenzione, delle assicurazioni, e dei paradisi fiscali sempre più messi sotto torchio da autorità sempre più digitalizzate e penetranti. Restano quelli che lo Yacht già ce l'anno e che fanno di tutto per mantenere le spese di gestione a livelli pressoché accettabili facendo ricorso della propria mano d'opera, o di qualche piccolo cantiere, e acquistando i pezzi di ricambio e i prodotti necessari addirittura online. Una nuova frontiera ha ormai da tempo aperto la i battenti verso quello che definisco il "Luxury Take Away", un lusso a portata di mano, anzi di click, dove tutto è possibile portare via al prezzo più basso. Compreso l'oblò in ottone del proprio yacht da 25 metri. Presto a dire se i ricchi sono diventati poveri o viceversa, sono semplicemente cambiate le rotte del denaro e farsi le cose in casa risulta già di per se un ottimo investimento economico. E questa è pur sempre saggezza da ricchi.
Se questa è una nuova tendenza, il Web, esperto di stili di vita e di consumo, non rimane in disparte a guardare e ci si lancia a capofitto generando schiere di nuovi imprenditori digitali declinati verso il nuovo mercato. Chi di solito vendeva nel proprio magazzino non ha più speranze e pure lui deve abdicare verso le piste del commercio digitale creandosi nuove utenze sgomitando magari con chi è nuovo ma riesce a muoversi meglio con le nuove tecnologie multimediali. N-Buy Marine è uno di questi. Nuovo, ipertecnologico, penetrante. A dire il vero non nasce dal nulla come potrebbe sembrare, ma da un imprenditore edile che da molti anni è lui stesso armatore del proprio Yacht e che si è sempre imbattuto sugli alti costi di manutenzione di questo tipo di imbarcazioni diventando lui stesso erudita di ogni minimo dettaglio o necessità del settore nautico. Quindi non si parte da zero, ma dall'esperienza finora acquisita trasformata conseguentemente in un'altra azienda. Ma N-Buy Marine ha qualcosa di diverso, altrimenti non ci sfiorava l'idea di farne un redazionale. Siamo di fronte a qualcosa che va oltre al voler necessariamente vendere degli oggetti per benestanti armatori, si è vero, il core business è certamente l'e-commerce degli accessori nautici, ma navigando tra le pagine della piattaforma ci si accorge di essere entrati in un luogo emozionale fatto di diverse componenti. Prima cosa che salta all'occhio è il un ben nutrito magazine che raccoglie le influenze e gli stili più contemporanei del mondo della nautica, seconda cosa c'è pure una linea di moda mare che riporta lo stesso logo dell'e-commerce, declinato ulteriormente ad uno status, quello di appartenere ad un nuovo concept nautico, quello dell'armatore fai da te per così dire, che fa tanto cheep ma che se ci pensi bene fa anche tanto Self Made Vip.
Perchè chi ha soldi sa molto bene che il lusso costa più mantenerlo che acquistarlo, a maggior ragione nel mondo della nautica dove l'abrasione e la chimica dell'acqua invecchia di più di qualsiasi altro elemento di questo pianeta, fuoco escluso. Quindi, calcolatrice alla mano, anche quel ricco sfondato di Bill Gates non si è fatto influenzare poi tanto dal bel giocattolino, girando frettolosamente i tacchi verso affari più redditizi. Perché ora tutto si può affittare senza prendersi la briga della manutenzione, delle assicurazioni, e dei paradisi fiscali sempre più messi sotto torchio da autorità sempre più digitalizzate e penetranti. Restano quelli che lo Yacht già ce l'anno e che fanno di tutto per mantenere le spese di gestione a livelli pressoché accettabili facendo ricorso della propria mano d'opera, o di qualche piccolo cantiere, e acquistando i pezzi di ricambio e i prodotti necessari addirittura online. Una nuova frontiera ha ormai da tempo aperto la i battenti verso quello che definisco il "Luxury Take Away", un lusso a portata di mano, anzi di click, dove tutto è possibile portare via al prezzo più basso. Compreso l'oblò in ottone del proprio yacht da 25 metri. Presto a dire se i ricchi sono diventati poveri o viceversa, sono semplicemente cambiate le rotte del denaro e farsi le cose in casa risulta già di per se un ottimo investimento economico. E questa è pur sempre saggezza da ricchi.
Se questa è una nuova tendenza, il Web, esperto di stili di vita e di consumo, non rimane in disparte a guardare e ci si lancia a capofitto generando schiere di nuovi imprenditori digitali declinati verso il nuovo mercato. Chi di solito vendeva nel proprio magazzino non ha più speranze e pure lui deve abdicare verso le piste del commercio digitale creandosi nuove utenze sgomitando magari con chi è nuovo ma riesce a muoversi meglio con le nuove tecnologie multimediali. N-Buy Marine è uno di questi. Nuovo, ipertecnologico, penetrante. A dire il vero non nasce dal nulla come potrebbe sembrare, ma da un imprenditore edile che da molti anni è lui stesso armatore del proprio Yacht e che si è sempre imbattuto sugli alti costi di manutenzione di questo tipo di imbarcazioni diventando lui stesso erudita di ogni minimo dettaglio o necessità del settore nautico. Quindi non si parte da zero, ma dall'esperienza finora acquisita trasformata conseguentemente in un'altra azienda. Ma N-Buy Marine ha qualcosa di diverso, altrimenti non ci sfiorava l'idea di farne un redazionale. Siamo di fronte a qualcosa che va oltre al voler necessariamente vendere degli oggetti per benestanti armatori, si è vero, il core business è certamente l'e-commerce degli accessori nautici, ma navigando tra le pagine della piattaforma ci si accorge di essere entrati in un luogo emozionale fatto di diverse componenti. Prima cosa che salta all'occhio è il un ben nutrito magazine che raccoglie le influenze e gli stili più contemporanei del mondo della nautica, seconda cosa c'è pure una linea di moda mare che riporta lo stesso logo dell'e-commerce, declinato ulteriormente ad uno status, quello di appartenere ad un nuovo concept nautico, quello dell'armatore fai da te per così dire, che fa tanto cheep ma che se ci pensi bene fa anche tanto Self Made Vip.
Novurania. Nautic Maison all'italiana
Un processo quasi sartoriale dove estetica, manualità e alta tecnologia si fondono in un'atmosfera di Italianità che non ha eguali altrove. Stiamo parlando di un Brand Italo-Americano, Novurania, da sempre riconosciuto come icona del mare al pari quasi di Riva. A saperlo sono gli armatori dei più prestigiosi Yacht che scelgono questa "Nautic Maison" come fosse un capo di un Louis Vuitton (per dare solo un'idea tra le molte citabili). Un olimpo conquistato allo stesso modo di una firma d'alta moda, con immancabile dedizione e perseveranza, qualità perseguita quasi all'ossessione, stile e creatività assoluta. Sembra quasi alludere alla saga dei Versace approdati anche loro in Florida quasi nello stesso periodo. Ma non stiamo parlando di vestiti, ne di modelle, ne di intrighi e gossip ostentato, ma di un ambiente altrettanto esclusivo e chiacchierato dal gossip delle star, dei personaggi famosi, dei vip. I Luxury Yacht Tender firmati Novurania hanno certamente e inconsapevolmente spalmato le pagine patinate dei magazine di gossip di allora, e quelle dei social e degli influencer di oggi, trasbordando inevitabilmente un jet set sfacciatamente esibizionista da lussuosissime imbarcazioni a plateali porticcioli turistici sulla cresta dell'onda mondana di tutte le epoche. Perchè se uno Yacht vale certamente molte volte di più del suo Tender, è anche vero che quest'ultimo è il suo biglietto da visita in qualsiasi circostanza. Il trait d'union tra il mondo dell'olimpo e quello della realtà.
O'Ptasia, il mega yacht da ottocentomila euro alla settimana
Non è il mega yacht più originale o lussuoso al Mondo, ma è accessibile. Almeno per una settimana. Si tratta dell'O'Ptasia costruito dalla Golden Yacht, 85 metri da poppa a prua e 2.350 tonnellate di stazza. Il design minimale degli interni lo rende adatto al chartering internazionale. Bellissimo e sinuoso di profilo dissimula bene le sue reali dimensioni, visto di prua è a dir poco impressionante. Lo scafo in acciaio e le sovrastrutture in alluminio lo rendono adatto a qualsiasi tipo di navigazione e condizione metereologica oceanica e con i suoi due motori caterpillar 3516 diesel per un totale di 6730 HP dovrebbe comportarsi anche abbastanza bene nelle lunghe rotte.
Perché acquistare l'intera barca, tenersela per anni e gestirne gli alti costi di manutenzione anche quando è ferma. Chi sa gestire il denaro è ormai da diversi anni che non si lascia influenzare dal desiderio di possedere questi magnifici palazzi del mare. Forse per il vezzo di poter cambiare ogni qualvolta che ci si stanca come fosse un paio di scarpe, forse per distrarre il fisco e comunque immobilizzare grandi capitali in qualcosa di poco redditizio. Perché si tratta di parecchie centinaia di milioni di Euro, non bruscolini alla portata di qualsiasi miliardario. Ecco ad esempio un Bill Gates, "promesso sposo" del primo mega yacht a idrogeno "Aqua", girare i tacchi di buona leva dopo aver fatto due semplici conti. Il lusso di oggi non è permettersi l'acquisto di qualcosa, ma è permettersi di usarla quando e dove lo si vuole. Un concetto di proprietà on-demand ben nota anche sotto il profilo dei nuovi meccanismi dell'economia globale che ben si sta orientando verso la non proprietà, il valore fittizio, la vacuità dei valori.
Ma perchè N Buy Marine si sta occupando di questa lussuosa imbarcazione. Una semplice provocazione o una strategia di Marketing sapientemente camuffata?. "N Buy Marine" non è solo un E-commerce per la vendita online di accessori nautici e ricambi per la nautica. La struttura dell'intera piattaforma è orientata anche verso orizzonti insoliti ma comunque complementari alla nautica ma anche al turismo in mare, alle sue mode passeggere e i suoi trend. Per comprendere un settore di mercato nella sua specificità occorre sempre portarsi ai suoi confini, ai suoi limiti. Avere una comprensione ampia di un argomento significa comprenderne le potenzialità e non per questo si deve per forza di cose passare per quelli che la pensano in grande. Perché non esistono cose grandi o piccole, ma esistono obbiettivi. Chiunque può osservare una montagna attraverso un cannocchiale, grande o piccola che sia. Ricco o povero che sia. Ma è il valore che ognuno di noi le darà che fa cambiare la prospettiva di raggiungibilità. Vi siete mai chiesti quanti accessori nautici o ricambi nautici compongono un intera imbarcazione?. O quanti atomi compongono il mare?.
Perché acquistare l'intera barca, tenersela per anni e gestirne gli alti costi di manutenzione anche quando è ferma. Chi sa gestire il denaro è ormai da diversi anni che non si lascia influenzare dal desiderio di possedere questi magnifici palazzi del mare. Forse per il vezzo di poter cambiare ogni qualvolta che ci si stanca come fosse un paio di scarpe, forse per distrarre il fisco e comunque immobilizzare grandi capitali in qualcosa di poco redditizio. Perché si tratta di parecchie centinaia di milioni di Euro, non bruscolini alla portata di qualsiasi miliardario. Ecco ad esempio un Bill Gates, "promesso sposo" del primo mega yacht a idrogeno "Aqua", girare i tacchi di buona leva dopo aver fatto due semplici conti. Il lusso di oggi non è permettersi l'acquisto di qualcosa, ma è permettersi di usarla quando e dove lo si vuole. Un concetto di proprietà on-demand ben nota anche sotto il profilo dei nuovi meccanismi dell'economia globale che ben si sta orientando verso la non proprietà, il valore fittizio, la vacuità dei valori.
Ma perchè N Buy Marine si sta occupando di questa lussuosa imbarcazione. Una semplice provocazione o una strategia di Marketing sapientemente camuffata?. "N Buy Marine" non è solo un E-commerce per la vendita online di accessori nautici e ricambi per la nautica. La struttura dell'intera piattaforma è orientata anche verso orizzonti insoliti ma comunque complementari alla nautica ma anche al turismo in mare, alle sue mode passeggere e i suoi trend. Per comprendere un settore di mercato nella sua specificità occorre sempre portarsi ai suoi confini, ai suoi limiti. Avere una comprensione ampia di un argomento significa comprenderne le potenzialità e non per questo si deve per forza di cose passare per quelli che la pensano in grande. Perché non esistono cose grandi o piccole, ma esistono obbiettivi. Chiunque può osservare una montagna attraverso un cannocchiale, grande o piccola che sia. Ricco o povero che sia. Ma è il valore che ognuno di noi le darà che fa cambiare la prospettiva di raggiungibilità. Vi siete mai chiesti quanti accessori nautici o ricambi nautici compongono un intera imbarcazione?. O quanti atomi compongono il mare?.
Il mercato degli "accessori nautici" e dei "ricambi per la nautica" nel Mondo. La visione di "N Buy Marine"
Il sistema di vendita online per gli Accessori Nautici e i Ricambi per la Nautica di "N Buy Marine" va ben oltre le aspettative dei nostri clienti. Se una volta ci si lasciava consigliare dagli esperti della nautica o da chi comunque era veramente di mestiere, oggi che il mercato è diventato alla portata di tutti con la semplice apertura di un E-commerce di Accessori Nautici o Ricambi per la Nautica, il fenomeno al ribasso del prezzo di vendita sembra essere l'unica strategia da seguire anche perché si da per scontato che un prodotto che vale 100 sia uguale a uno che ne vale il doppio. L'idea di partenza è che probabilmente il prezzo basso derivi da una strategia di Marketing aggressiva delle aziende o dei fornitori delle stesse, e che nulla ha a che fare con la qualità. Non sempre è così, anzi, quasi mai. L'acquisto di prodotti, anche nel settore della nautica, motivato da una forte esigenza di risparmio, è spesso correlata ad una delusione dell'acquirente che si trova di fronte ad un prodotto di scarsa qualità, talvolta inefficace e spesso poco durevole nel tempo. L'idea di "chi più spende meno spende" è ancora valida oggi come oggi, anche nel Web, anche se comunque è ancora possibile fare acquisti consapevoli al giusto prezzo, o magari usufruendo di promozioni accettabili, che non vadano quindi oltre alla logica del mercato. Perché è proprio in questo momento di crisi dei sistemi economici globali che le aziende, pur di vendere, cambiano i propri fornitori all'unico scopo di abbassare notevolmente i propri prezzi rendendoli si appetibili nel mercato, ma di fatto rendendoli oltremodo allarmanti se dobbiamo considerare i criteri minimi di qualità.
Come ci si deve comportare, da un lato le aziende e dall'altro gli acquirenti di "accessori nautici" e "ricambi per la nautica".
Non esiste una ricetta perfetta per nessun tipo di comportamento al consumo in un mercato, come anche quello degli accessori nautici o dei ricambi per la nautica, super affollato di offerte di ogni tipo. Sia le aziende che i consumatori si trovano spesso a orientarsi alla ceca perché i mercati sono in continua evoluzione soprattutto in un periodo di transizione come questo che stiamo vivendo a livello mondiale. Anche chi ha a disposizione le più affidabili statistiche di mercato o gli algoritmi più performanti si trova a dover fare i conti con le reali performance di un comportamento al consumo, e sottolineo anche nel settore della nautica e dei suoi accessori e ricambi, comprensibilmente disordinato sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista sociale. Un mercato sempre più a "macchia di leopardo" con zone geografiche sempre più circoscritte dove un prodotto tira meno o di più, o nuove disparità sociali dove nuovi target sostituiscono quelli uscenti dettando nuovi equilibri dell'economia. Ma sono anche i consumatori che devono rendersi conto che tali equilibri possono non essere eterni e che per riportare il giusto ordine occorre essere consapevoli di dove vengono investite le proprie risorse. Non è sempre vero che acquistando accessori nautici cinesi o ricambi per la nautica di qualche altro paese dove la manodopera è largamente sottopagata e di conseguenza molto meno addestrata alla gestione della qualità, si ottenga un processo economico virtuoso che ci favorisca nel il futuro. Anzi, questo non può accadere in quanto stiamo impoverendo, di conseguenza, l'area geografica in cui viviamo e operiamo con i propri interessi commerciali. Si deduce che il prezzo di mercato di un prodotto deriva da un'accettabile equilibrio tra beneficio economico dei distributori o delle aziende produttrici, e beneficio pratico e funzionale del consumatore finale, in tutti settori del mercato, accessori e ricambi per la nautica compresi.
Quali le strategie per vendere "accessori nautici" e "ricambi per la nautica" di qualità nel rispetto degli equilibri del mercato.
Anche qui non può esistere la ricetta perfetta. Perché tutto parte da una comprensione del mercato piuttosto confusa come ben evidenziato nel paragrafo precedente. Quello che conta è comunque la trasparenza. Non potendo pretendere che tutti i "prodotti nautici" o i "ricambi per la nautica" siano tutti uguali, come pure tutte le aree di vendita e distribuzione lo siano, quello che si può fare è essere trasparenti, nel senso che tutte le informazioni correlate ad ogni singolo accessorio o ricambio che sia siano esaustive e veritiere. Non solo, quello che più affligge il mercato delle vendita online è proprio l'incertezza sulla qualità e sulle caratteristiche reali di quello che viene spedito. Abbattere queste incertezze può giustificare un prezzo a listino più alto al quale il consumatore finale è ben disposto accettare. Altra cosa che può dare una maggior appeal nei confronti dei potenziali acquirenti del proprio E-commerce è la sensazione ben percepita di un servizio di assistenza fisico, snello e accessibile in qualsiasi momento lo si desideri. Tutto questo rende un negozio virtuale molto simile ad uno fisico e questo è una cosa che piace e convince. Ma poi ci sono altre strategie che portano ad ottenere un alto tasso di convertibilità. Una fra queste è quella di fidelizzare la propria utenza attraverso canali e contenuti trasversali al concetto nudo e crudo di vendita di accessori per la nautica o di qualsiasi altro prodotto. Il potenziale cliente va avvicinato gradualmente, non deve sentirsi immediatamente parte di un processo esclusivamente commerciale, ma deve trovarsi a suo agio in un contesto tematico dove trovare una pluralità di risposte alle sue necessità. Spesso il consumatore ha solo un'idea di quello che sta cercando ma nello specifico non sa ancora cosa comprerà. Magari acquisterà diversi oggetti che prima neppure immaginava utili al suo fabbisogno. Quindi non ci deve concentrare esclusivamente sui singoli prodotti perché alla fine venderemo solo quelli, o neppure quelli perché entreranno nella comparazione di prezzo del vasto mercato online.
Come ci si deve comportare, da un lato le aziende e dall'altro gli acquirenti di "accessori nautici" e "ricambi per la nautica".
Non esiste una ricetta perfetta per nessun tipo di comportamento al consumo in un mercato, come anche quello degli accessori nautici o dei ricambi per la nautica, super affollato di offerte di ogni tipo. Sia le aziende che i consumatori si trovano spesso a orientarsi alla ceca perché i mercati sono in continua evoluzione soprattutto in un periodo di transizione come questo che stiamo vivendo a livello mondiale. Anche chi ha a disposizione le più affidabili statistiche di mercato o gli algoritmi più performanti si trova a dover fare i conti con le reali performance di un comportamento al consumo, e sottolineo anche nel settore della nautica e dei suoi accessori e ricambi, comprensibilmente disordinato sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista sociale. Un mercato sempre più a "macchia di leopardo" con zone geografiche sempre più circoscritte dove un prodotto tira meno o di più, o nuove disparità sociali dove nuovi target sostituiscono quelli uscenti dettando nuovi equilibri dell'economia. Ma sono anche i consumatori che devono rendersi conto che tali equilibri possono non essere eterni e che per riportare il giusto ordine occorre essere consapevoli di dove vengono investite le proprie risorse. Non è sempre vero che acquistando accessori nautici cinesi o ricambi per la nautica di qualche altro paese dove la manodopera è largamente sottopagata e di conseguenza molto meno addestrata alla gestione della qualità, si ottenga un processo economico virtuoso che ci favorisca nel il futuro. Anzi, questo non può accadere in quanto stiamo impoverendo, di conseguenza, l'area geografica in cui viviamo e operiamo con i propri interessi commerciali. Si deduce che il prezzo di mercato di un prodotto deriva da un'accettabile equilibrio tra beneficio economico dei distributori o delle aziende produttrici, e beneficio pratico e funzionale del consumatore finale, in tutti settori del mercato, accessori e ricambi per la nautica compresi.
Quali le strategie per vendere "accessori nautici" e "ricambi per la nautica" di qualità nel rispetto degli equilibri del mercato.
Anche qui non può esistere la ricetta perfetta. Perché tutto parte da una comprensione del mercato piuttosto confusa come ben evidenziato nel paragrafo precedente. Quello che conta è comunque la trasparenza. Non potendo pretendere che tutti i "prodotti nautici" o i "ricambi per la nautica" siano tutti uguali, come pure tutte le aree di vendita e distribuzione lo siano, quello che si può fare è essere trasparenti, nel senso che tutte le informazioni correlate ad ogni singolo accessorio o ricambio che sia siano esaustive e veritiere. Non solo, quello che più affligge il mercato delle vendita online è proprio l'incertezza sulla qualità e sulle caratteristiche reali di quello che viene spedito. Abbattere queste incertezze può giustificare un prezzo a listino più alto al quale il consumatore finale è ben disposto accettare. Altra cosa che può dare una maggior appeal nei confronti dei potenziali acquirenti del proprio E-commerce è la sensazione ben percepita di un servizio di assistenza fisico, snello e accessibile in qualsiasi momento lo si desideri. Tutto questo rende un negozio virtuale molto simile ad uno fisico e questo è una cosa che piace e convince. Ma poi ci sono altre strategie che portano ad ottenere un alto tasso di convertibilità. Una fra queste è quella di fidelizzare la propria utenza attraverso canali e contenuti trasversali al concetto nudo e crudo di vendita di accessori per la nautica o di qualsiasi altro prodotto. Il potenziale cliente va avvicinato gradualmente, non deve sentirsi immediatamente parte di un processo esclusivamente commerciale, ma deve trovarsi a suo agio in un contesto tematico dove trovare una pluralità di risposte alle sue necessità. Spesso il consumatore ha solo un'idea di quello che sta cercando ma nello specifico non sa ancora cosa comprerà. Magari acquisterà diversi oggetti che prima neppure immaginava utili al suo fabbisogno. Quindi non ci deve concentrare esclusivamente sui singoli prodotti perché alla fine venderemo solo quelli, o neppure quelli perché entreranno nella comparazione di prezzo del vasto mercato online.
Novurania stupisce Bologna
Non tutto quello che è a stelle e strisce è americano, perchè laddove si intravede eccellenza e spirito pionieristico batte spesso un cuore tutto italiano. E Novurania ne è un perfetto esempio proprio nel settore nautico, che in Italia, - vuoi per l'estensione delle sue coste, vuoi per il carattere espansionistico della sua storia militare -, è da sempre stato un punto di riferimento per la navigazione mondiale. Ed è proprio per le forze armate italiane che Novurania, a metà degli anni cinquanta, inizia a produrre tessuti rivestiti in gomma per la realizzazione di ponti gonfiabili. Un'esperienza che segnò indelebilmente il futuro di questa azienda portando innovazione e cambiamenti ai tradizionali gommoni con tubi in Pvc. Da qui una strada tutta in salita per l'azienda italiana che alla fine dei turbolenti anni ottanta sbarca in America come Novurania of America Inc. presentando il suo primo scafo in fibra di vetro guadagnandosi un posto al sole come leader nel settore di "tender di lusso" e della "nautica da diporto" destinati ad una clientela molto esigente. Qualità produttiva ed estetica, e grande affidabilità nel tempo, diventano ben presto sinonimo di Novurania in tutto il Mondo. Maniacale cura del dettaglio, lavorazioni tutt'oggi manuali si alternano a tecnologie sempre più avanzate nella progettazione in un ambiente estremamente moderno progettato per ospitare l'ingegno e la produzione dei tender di lusso probabilmente più famosi del Mondo. Un processo quasi sartoriale dove estetica, manualità e alta tecnologia si fondono in quell'unica atmosfera di Italianità che non ha eguali altrove.
I sessant'anni ben portati del Salone nautico di Genova
Per gli umani i sessanta anni rappresentano, per restare in gergo nautico, un giro di boa verso una nuova dimensione della vita. Così anche per la nautica, e non escluso il "Salone Nautico di Genova", ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale che vede tutti i mercati dirigersi verso nuove rotte e destinazioni. La pandemia rischia di ridisegnare tutto quello a cui eravamo abituati, sia a terra che in acqua. Nel più iconico dei saloni nella città più marittima che esista la sessantesima edizione del Salone della Nautica di Genova si appresta a varare moltissime novità proprio allineate con la nuova epoca. Sono infatti le dure prove che contraddistinguono la specie umana nel rinnovarsi con inedite strategie commerciali e creative, e noi Italiani in quest'ultima declinazione siamo i più virtuosi. Quindi nuove forme, nuove finiture e nuovi materiali faranno la loro prima comparsa tra i vari padiglioni all'unico scopo di meravigliare un pubblico elitario e non destinato alla noia di un consumismo sempre più compulsivo. E come sempre ci saranno anche gli accessori nautici che dovranno soddisfare le nuove esigenze in fatto di sicurezza in mare e nuovi modelli di acquisto e reperibilità in un mercato online sempre più vasto. In vista anche un'aumento del comparto di brokeraggio nella vendita e nell'acquisto di imbarcazioni usate a seguito del cambiamento delle dinamiche di investimento dettate da un economia in bilico. "N Buy Marine" coglie l'attimo per presentarsi con il suo nuovo servizio dedicato denominato "N Brokers Sale&Rent", concentrandosi quasi esclusivamente nella forza delle interazioni digitali e di Social Marketing evoluto delineando la nuova figura del "Social Nautic Broker" in ambito nautico promettendo performance di alto livello.
Il nuovo Salone Nautico di Bologna
Il primo "Salone Nautico di Bologna" organizzato dal "Polo Nautico Italiano" in programma ad ottobre 2020, sarà il nuovo punto di riferimento della nautica da diporto, un comparto produttivo che sta vantando, in questi ultimi anni, una crescita di mercato decisamente interessante. La location, ormai ben nota anche a livello Internazionale, è quella ormai iconica del quartiere fieristico di "BolognaFiere" e si svilupperà su quattro grandi padiglioni più le varie aree scoperte dedicate all'esposizione di gommoni (come i tender Novurania, apprezzati a livello Mondiale) motoscafi, barche a vela e yachts fino ai 18 metri di lunghezza, includendo infine tutta la filiera di riferimento a partire dalle aziende produttrici di accessori nautici e ricambi per la nautica. L'iniziativa, varata dall'associazione del "Polo Nautico Italiano", presieduta da Gennaro Amato e che a oggi rappresenta ben 250 aziende della filiera nautica, ha lo scopo di rivitalizzare l'interesse per la nautica nel panorama Italiano promuovendo infine il Made in Italy sempre più nel Mondo. Di fatto il bel paese, con oltre 2700 chilometri di costa su una superficie nazionale di circa 300.000 chilometri quadrati, è sempre stato un punto di riferimento per la cultura marinara globale.
Novità assoluta saranno i prestigiosi "tender" della "Novurania", azienda Americana produttrice di "battelli pneumatici" di alto livello rappresentati al "Salone Nautico di Bologna" da "N Brokers", luxury spin off di "N Buy Marine". Un accordo che vede le due aziende affacciarsi per la prima volta nella prestigiosa piazza internazionale di Bologna e che farà sicuramente parlare di sè per l'eccellenza costruttiva ed estetica di questi tender apprezzati da mezzo secolo dagli armatori di Yacht più esigenti.
Novità assoluta saranno i prestigiosi "tender" della "Novurania", azienda Americana produttrice di "battelli pneumatici" di alto livello rappresentati al "Salone Nautico di Bologna" da "N Brokers", luxury spin off di "N Buy Marine". Un accordo che vede le due aziende affacciarsi per la prima volta nella prestigiosa piazza internazionale di Bologna e che farà sicuramente parlare di sè per l'eccellenza costruttiva ed estetica di questi tender apprezzati da mezzo secolo dagli armatori di Yacht più esigenti.
Incrementare nuove relazioni di business attraverso il Mondo della Nautica
Ormai è assodato che per incrementare le proprie relazioni di business occorre entrare nel giro giusto. Quasi fosse un eufenismo. Dal più inflazionato ambiente elitario del Golf, orami fin troppo alla portata di molti e quindi pressoché in fase discendente, al (perché no) Mondo della Nautica e dello yachting. In comune hanno quell'allure di esclusività e fascino che rendono il contesto compatto e solo apparentemente blindato. Perché per entrarci non serve possedere o affittare una costosa imbarcazione, ma, secondo N Buy Marine, è necessaria la giusta dose contestualità. Se questo contesto si chiama Nautica, in qualsiasi sua declinazione, l'ambiente saprà accettarti per quello che vali o rappresenti per loro.
Le contestualità dell'ambiente nautico e l'importanza del blogging.
Sono molteplici le contestualità del Mondo della Nautica. Potremo dire che un artista che dipinge soggetti marittimi è già entrato di fatto in una certa e ben definita contestualità. Come pure un venditore di accessori nautici o ricambi per la nautica lo sia altrettanto. Ma non basta, è necessario dimostrare anche una familiarità con il concetto di nautica, esternare un'atmosfera da incontrastato "lupo di mare". Ritorniamo in quell'allure che contraddistingue chi è da chi ci fa. Alla fine contano anche le informazioni e una certa proprietà di linguaggio declinato all'ambiente di riferimento. L'apertura di un proprio Blog o di una pagina in un determinato canale sociale sarà il nostro primo strumento di "affiliazione" al nostro obbiettivo di entrare nel "giro che conta" senza dover, per forza di case, investire direttamente di tasca propria. LinkedIn è il social dei professionisti che rispetto agli altri canali come potrebbero essere Facebook o Instagram dimostra avere una certa selettività in fatto di qualità dei contenuti. Ma non basta postare notizie e argomenti seppur interessanti, bisogna saper scegliere la propria cerchia di followers e interagire costantemente con loro. Qui troverai anche diverse individualità collegate al Mondo della Nautica a cui facciamo riferimento, come designer, architetti, interior designer e progettisti nautici, aziende e cantieri che si occupano della realizzazione di vari tipi di imbarcazioni fino ad arrivare agli yacht, che non significa essere arrivati al massimo livello gerarchico dell'ambiente nautico, perché sempre più spesso la nostra potenziale relazione viaggia su livelli anche low-profile e non necessariamente in alto. Facebook e Instagram sono un caso a parte, da non sottovalutare. Padri di famiglia e prole si muovono anche in queste direzioni per dialogare con le loro cerchie di amici e parenti dimostrando una certa vitalità da cui trarne informazioni utili.
Le contestualità dell'ambiente nautico e l'importanza del blogging.
Sono molteplici le contestualità del Mondo della Nautica. Potremo dire che un artista che dipinge soggetti marittimi è già entrato di fatto in una certa e ben definita contestualità. Come pure un venditore di accessori nautici o ricambi per la nautica lo sia altrettanto. Ma non basta, è necessario dimostrare anche una familiarità con il concetto di nautica, esternare un'atmosfera da incontrastato "lupo di mare". Ritorniamo in quell'allure che contraddistingue chi è da chi ci fa. Alla fine contano anche le informazioni e una certa proprietà di linguaggio declinato all'ambiente di riferimento. L'apertura di un proprio Blog o di una pagina in un determinato canale sociale sarà il nostro primo strumento di "affiliazione" al nostro obbiettivo di entrare nel "giro che conta" senza dover, per forza di case, investire direttamente di tasca propria. LinkedIn è il social dei professionisti che rispetto agli altri canali come potrebbero essere Facebook o Instagram dimostra avere una certa selettività in fatto di qualità dei contenuti. Ma non basta postare notizie e argomenti seppur interessanti, bisogna saper scegliere la propria cerchia di followers e interagire costantemente con loro. Qui troverai anche diverse individualità collegate al Mondo della Nautica a cui facciamo riferimento, come designer, architetti, interior designer e progettisti nautici, aziende e cantieri che si occupano della realizzazione di vari tipi di imbarcazioni fino ad arrivare agli yacht, che non significa essere arrivati al massimo livello gerarchico dell'ambiente nautico, perché sempre più spesso la nostra potenziale relazione viaggia su livelli anche low-profile e non necessariamente in alto. Facebook e Instagram sono un caso a parte, da non sottovalutare. Padri di famiglia e prole si muovono anche in queste direzioni per dialogare con le loro cerchie di amici e parenti dimostrando una certa vitalità da cui trarne informazioni utili.
L'homepage di questo sito affronta l'argomento delle assicurazioni nautiche". E lo fa con uno spot di una compagnia assicurativa belga
Si tratta di un'azione di una tecnica di Marketing chiamata Guerriglia, o anche Gorilla Marketing, che fa uso di eventi e circostanze occasionali e di forte impatto collegati in qualche modo al concetto stesso del prodotto o servizio da promuovere. In questo caso si tratta di un video della compagnia assicurativa belga Centraal Beheer, dove si racconta, in chiave dolcemente ironica e sexy, la vicenda spiazzante di una coppia di giovani ragazzi alle prese con un motoscafo in navigazione. Il ragazzo per fare breccia sui desideri atavici della bella biondina di turno fa uso di atteggiamenti pericolosamente scomposti e spesso esibizionisti destando il visibile imbarazzo della ragazza. Ad un certo punto si passa alla tecnica "dell'insegnante di guida", infallibile per conquistare il gentil sesso, ma qui, iniziano guai seri. Il tentativo di seduzione va oltre il limite imposto e al brusco rifiuto di lei i due finiscono in mare lasciando il motoscafo continuare la sua corsa perpetua in mare aperto. Ma il vero dramma non ha mai limiti, l'episodio davvero sconcertante appare a fine video quando l'inquadratura si allarga e svela l'atroce destino di una terza persona appesa ad un paracadute trainato. Se si parla di assicurazioni nautiche questo è un'ottimo esempio per farne fronte in anticipo. Perché si sa, in mare può succedere qualsiasi cosa.
Quando la barca va in letargo
Come molti animali anche le barche, solitamente utilizzate nel periodo estivo, entrano in un profondo letargo in inverno. Perchè una qualsiasi imbarcazione è simile ad un'animale vivo, che respira e invecchia anche quando dorme. Facciamo un ripasso delle cose da fare per mantenere la propria imbarcazione in gran forma per le prossima stagione in mare.
Con l'arrivo della stagione invernale la nostra imbarcazione dovrà affrontare un periodo di inattività entrando di fatto in un lungo letargo. Parliamo dell'invernaggio dell'imbarcazione e dell'eventuale rimessaggio a terra. In entrambi i casi dovremo affrontare le diverse problematiche legate all'inutilizzo e del possibile deterioramento delle diverse componenti meccaniche, strutturali e superficiali di qualsiasi tipo di imbarcazione, dal semplice natante come motoscafi e tender, fino ad arrivare ad imbarcazioni più grandi come gli yacht o barche a vela. Dopo mesi di utilizzo in mare la cosa principale da fare è eliminare qualsiasi traccia di salsedine, potenzialmente corrosiva, da tutte le superfici esterne, attraverso prodotti specifici ad alto potere sgrassante e possibilmente ecologici e non aggressivi (qui trovi i nostri prodotti per la pulizia). All'interno dovremo svuotare tutti i serbatoi e lavarli con una soluzione di acqua dolce e aceto. L'unico serbatoio da non svuotare è quello del carburante per evitare che la ruggine intacchi nel periodo di inutilizzo le superfici interne. L'ideale sarebbe lubrificare bene il motore sostituendovi tutto l'olio con un nuovo olio e accenderlo di tanto in tanto e farlo girare per almeno dieci minuti così che le componenti meccaniche rimangano adeguatamente lubrificate. (qui trovi i nostri olii lubrificanti) , introdurvi anche l'antigelo e sostituisci tutti i filtri. Naturalmente controlla preventivamente le raccomandazioni del costruttore della tua imbarcazione o del motore stesso. Anche la batteria merita una doverosa attenzione al fine di non danneggiarla rimuovendola dalla sua sede per poi ricoverarla in un luogo asciutto. Assicurati però che sia completamente carica ricaricandola almeno 4 o 5 volte nell'arco di un anno. Se non fosse possibile rimuovere la batteria staccare i contatti e lasciarla sotto carica leggera mediante un piccolo pannello solare. Altrettanto importante e chiudere tutte le bombole del gas e le prese a mare. L'elica dev'essere ispezionata con cura per escludere che ci siano eventuali ammaccature che potrebbero generarne la corrosione. Non sottovalutiamo neppure gli impianti sanitari che devono essere puliti con aceto e disinfettante facendoli girare prima con acqua dolce. Chiudete tutte le tubazioni con retine metalliche per evitare l'ingresso di animali, soprattutto topi.
Con l'arrivo della stagione invernale la nostra imbarcazione dovrà affrontare un periodo di inattività entrando di fatto in un lungo letargo. Parliamo dell'invernaggio dell'imbarcazione e dell'eventuale rimessaggio a terra. In entrambi i casi dovremo affrontare le diverse problematiche legate all'inutilizzo e del possibile deterioramento delle diverse componenti meccaniche, strutturali e superficiali di qualsiasi tipo di imbarcazione, dal semplice natante come motoscafi e tender, fino ad arrivare ad imbarcazioni più grandi come gli yacht o barche a vela. Dopo mesi di utilizzo in mare la cosa principale da fare è eliminare qualsiasi traccia di salsedine, potenzialmente corrosiva, da tutte le superfici esterne, attraverso prodotti specifici ad alto potere sgrassante e possibilmente ecologici e non aggressivi (qui trovi i nostri prodotti per la pulizia). All'interno dovremo svuotare tutti i serbatoi e lavarli con una soluzione di acqua dolce e aceto. L'unico serbatoio da non svuotare è quello del carburante per evitare che la ruggine intacchi nel periodo di inutilizzo le superfici interne. L'ideale sarebbe lubrificare bene il motore sostituendovi tutto l'olio con un nuovo olio e accenderlo di tanto in tanto e farlo girare per almeno dieci minuti così che le componenti meccaniche rimangano adeguatamente lubrificate. (qui trovi i nostri olii lubrificanti) , introdurvi anche l'antigelo e sostituisci tutti i filtri. Naturalmente controlla preventivamente le raccomandazioni del costruttore della tua imbarcazione o del motore stesso. Anche la batteria merita una doverosa attenzione al fine di non danneggiarla rimuovendola dalla sua sede per poi ricoverarla in un luogo asciutto. Assicurati però che sia completamente carica ricaricandola almeno 4 o 5 volte nell'arco di un anno. Se non fosse possibile rimuovere la batteria staccare i contatti e lasciarla sotto carica leggera mediante un piccolo pannello solare. Altrettanto importante e chiudere tutte le bombole del gas e le prese a mare. L'elica dev'essere ispezionata con cura per escludere che ci siano eventuali ammaccature che potrebbero generarne la corrosione. Non sottovalutiamo neppure gli impianti sanitari che devono essere puliti con aceto e disinfettante facendoli girare prima con acqua dolce. Chiudete tutte le tubazioni con retine metalliche per evitare l'ingresso di animali, soprattutto topi.
Gibsy Venus
Si è parlato molto di questo gommone straordinario, ma il "Gibsy Venus" nella sua versione rinnovata stupisce ancora per molti aspetti, a partire da un ottimale rapporto prezzo-qualità. Oggi questo natante è considerato è più un trend che un tender per le sue doti di stabilità e design.
Nel settore dei "tender" spicca il Nuovo "Venus" della "Gibsy". Un battello pneumatico da diporto dalla linea intramontabile ed elegante rinnovata in alcuni dettagli. Le caratteristiche di questo natante sono superlative a partire dalla sua carena realizzata in vetroresina per garantire una perfetta dinamicità e stabilità in planata. Destinato ad un'utenza esigente che ama dotazioni di classe elevata è dotato di larghi e robusti tubolari di galleggiamento unitamente alla carenatura rigida in vetroresina questo "gommone di razza" dimostra essere anche veloce e stabile nelle diverse condizioni di utilizzo. La consolle di guida è stata pensata per aumentare l'abitabilità a bordo per 4-5 persone a seconda della misura in lunghezza desiderata (290-320-360 cm). Anche le dimensioni in larghezza sono di tutto rispetto attestandosi sui 170 cm. Nato come tender per antonomasia anche di grandi Yacht, nel tempo e nell'evoluzione delle mode si è trasformato in un vero e proprio mezzo di navigazione autonomo dedicato ad un turismo d'elite. Ma la cosa che convince maggiormente e che lo ha fatto diventare uno dei nostri prodotti più venduti in questa categoria e l'ineguagliabile rapporto prezzo-qualità:
Nel settore dei "tender" spicca il Nuovo "Venus" della "Gibsy". Un battello pneumatico da diporto dalla linea intramontabile ed elegante rinnovata in alcuni dettagli. Le caratteristiche di questo natante sono superlative a partire dalla sua carena realizzata in vetroresina per garantire una perfetta dinamicità e stabilità in planata. Destinato ad un'utenza esigente che ama dotazioni di classe elevata è dotato di larghi e robusti tubolari di galleggiamento unitamente alla carenatura rigida in vetroresina questo "gommone di razza" dimostra essere anche veloce e stabile nelle diverse condizioni di utilizzo. La consolle di guida è stata pensata per aumentare l'abitabilità a bordo per 4-5 persone a seconda della misura in lunghezza desiderata (290-320-360 cm). Anche le dimensioni in larghezza sono di tutto rispetto attestandosi sui 170 cm. Nato come tender per antonomasia anche di grandi Yacht, nel tempo e nell'evoluzione delle mode si è trasformato in un vero e proprio mezzo di navigazione autonomo dedicato ad un turismo d'elite. Ma la cosa che convince maggiormente e che lo ha fatto diventare uno dei nostri prodotti più venduti in questa categoria e l'ineguagliabile rapporto prezzo-qualità:
La Nautica Sostenibile è oggi anche a motore
In fatto di "nautica sostenibile" sono stati fatti passi da gigante soprattutto negli ultimi anni guardando alla possibilità di estendere la mobilità elettrica o a energia autonoma, come quella solare oltre che eolica naturalmente, anche in mare. Potrebbe sembrare una tendenza tanto per vantarsi un "polically correct" come nuovo status sociale, come già avvenuto per l'automotive, ma è anche vero che spostarsi in acqua richiede una maggior quantità di energia che spostarsi al di fuori, Per questo motivo "N Buy Marine" ha pensato di fare qualcosa a riguardo laddove, ovviamente, sia possibile applicare questo tipo approccio al "Mondo della Nautica". C'è anche da dire comunque che la nautica a propulsione tradizionale ha fatto anch'essa passi da gigante proponendo dal suo canto motori sempre più efficienti e puliti. L'idea per N Buy Marine è semplice e solo all'apparenza banale. Seguendo la tendenza che vede spopolare i natanti pneumatici (battelli, tender e gommoni), si è pensato infatti di proporli in abbinamento ad un motore fuoribordo elettrico che viene offerto in regalo.
Quando la nautica va oltre i propri limiti.
Se pensavi di averle viste tutte bastava guardare un celebre film di 007 negli anni 70. Anche oggi fa rivivere le stesse emozioni perchè chi di noi non ha mai sognato di avere una Lotus Esprit, o un sommergibile?. Se poi le due cose sono la stessa cosa il desiderio di possederla è entrato nell'immaginazione di prepotenza in quegli anni che incarnavano di fatto un'epoca senza precedenti dopo naturalmente i sessanta. Ma qui si parla di "accessori per imbarcazioni", e non per auto, e si scopre anche che la famosa spiaggia del film è tutta italiana...
Il video, preso in prestito da un celebre film di 007 "The spy who loved me", sembra ironizzare e generalizzare fin troppo il concetto di "accessori per imbarcazioni" dove la Lotus Esprit in versione "nautica" guidata da un'inafferrabile James Bond, Sembra eludere ad una fantomatica trasformazione attraverso una miriade di accessori nautici. Lo slogan "Solo su N Buy Marine trovi i migliori accessori per imbarcazioni... e per tutti gli altri casi di nautica" diverte senza suggerire troppo una copertura di pubblicità subliminale che a sua volta rappresenta il prodotto "accessori nautici" come qualcosa di veramente potente tanto da poter trasformare un'auto in un sommergibile. La simbiosi tra prodotto e promozione sembra essere perfetta tanto che il logo N Buy Marine risulta essere talmente superfluo da non esserci proprio. Talvolta i concetti parlano più del Brand che li supporta.
Il video, preso in prestito da un celebre film di 007 "The spy who loved me", sembra ironizzare e generalizzare fin troppo il concetto di "accessori per imbarcazioni" dove la Lotus Esprit in versione "nautica" guidata da un'inafferrabile James Bond, Sembra eludere ad una fantomatica trasformazione attraverso una miriade di accessori nautici. Lo slogan "Solo su N Buy Marine trovi i migliori accessori per imbarcazioni... e per tutti gli altri casi di nautica" diverte senza suggerire troppo una copertura di pubblicità subliminale che a sua volta rappresenta il prodotto "accessori nautici" come qualcosa di veramente potente tanto da poter trasformare un'auto in un sommergibile. La simbiosi tra prodotto e promozione sembra essere perfetta tanto che il logo N Buy Marine risulta essere talmente superfluo da non esserci proprio. Talvolta i concetti parlano più del Brand che li supporta.
Due giorni in un grande classico della Cantieri di Pisa per capire le necessità di manutenzione e accessoristica di questo tipo di imbarcazioni dal fascino senza tempo.
N Buy Marine è salita a bordo di uno yacht della "Cantieri di Pisa" e per due giorni lo ha analizzato da prua a poppa per cercare di capire quali sono le necessità di manutenzione, ricambi e accessoristica che imbarcazioni di questo tipo devono affrontare nel tempo anche indipendentemente dalle ore di navigazione. Innanzitutto è l'azione corrosiva della salinità dell'acqua e dell'aria a incidere notevolmente sulle condizioni di vita di qualsiasi componente presente. Tutto è esposto all'ossidazione precoce pertanto la tipologia e la qualità dei materiali impiegati per la realizzazione di ogni minimo dettaglio o accessorio devono essere scelti con scrupolosità. La qualità risulta essere il fattore determinante della longevità di qualsiasi imbarcazione anche sotto l'aspetto dei dettagli. Un'altro aspetto da noi rilevato è l'originalità e la coerenza che la manutenzione e la sostituzione degli accessori devono fondamentalmente rispettare. Partendo dal fatto che un'imbarcazione non ha età, ma è di fatto il tempo trascorso che le conferisce quel valore in più rispetto al nuovo, è necessario rispettare la sua anima di "donna vissuta e affascinante" senza sbilanciarsi in improbabili "lifting" che ne deturpino alla fine l'allure complessiva. I materiali devono essere coerenti tra loro e rispettare le consuetudini di utilizzo al momento storico del varo. Uniche eccezioni a questo rigore di bon ton le potremo far rientrare nelle dotazioni di sicurezza e strumentazione. Se un'imbarcazione è realizzata in legno il suo arredamento, compreso quello esterno, sarà in legno e non in plastica. Anche le boe e parabordi da ormeggio, se sostituiti, saranno rivestiti in un tessuto dalla tonalità vintage. Contrariamente per uno yacht moderno i richiami al passato sono concessi per regalare un'atmosfera di grande fascino esplorativo.
Le imprese edili nella provincia di Treviso
Molte le Imprese Edili e i cantieri ancora fermi a Treviso. Un settore, quello dell'edilizia Trevigiana che seguiva un trend positivo ormai da tempo. Ma a Treviso c'è clima di ottimismo, siamo pronti a ripartire anche se con nuove regole. Il Centro Edilizia Treviso, un ente tra Ance e istituzioni di sindacato, ha messo appunto un servizio di videoconferenze, webinar e streaming, per aiutare le Imprese Edili a Treviso e Provincia ad adattarsi con più facilità alle nuove rigide regolamentazioni. Tecnici ed esperti in sicurezza sui cantieri si confrontano in questi canali con gli operatori del settore al fine di mettere le condizioni di base per una rapida apertura dei cantieri nel pieno rispetto della sicurezza e della salute dei lavoratori edili. A completare il pacchetto di competenze dedicate al progetto Trevigiano uno spin off dell'Università Cà Foscari di Venezia denominato "Head Up". Anche Bea Edilizia ha aperto un proprio canale webinar sulla piattaforma Zoom e Skype (https://www.beaedilizia.it/video-consulenza.html) predisponendo un servizio continuativo e personalizzato. Treviso si è sempre dimostrata una provincia virtuosa in fatto di Edilizia e di Architettura, basti pensare alle recenti collaborazioni con l'architetto giapponese Tadao Ando che ha progettato il Fabrica Research Centre di proprietà del Gruppo Benetton, il complesso polifunzionale dell'area Ex-Appiani, sempre a Treviso, firmata dall'architetto Mario Botta, o i futuri interventi per l'ex palazzo della Provincia di Treviso, dell'ex Inail e dell'ex caserma della Guardia di Finanza scelte per essere trasformate nel quartiere dei "Vip".
La storia delle Imprese Edili a Treviso ricalca più o meno quella del Boom economico dell'edilizia Italiana a partire dalla fine degli anni cinquanta. La forte domanda di abitazioni imponeva il rapido sviluppo dell'edilizia urbana delle città, e anche Treviso seguiva questa logica su piani urbanistici spesso inesistenti e su fattori estetico-progettuali liberi da vincoli troppo restrittivi. Un esempio il grattacielo a 19 piani di Via Pisa a Treviso edificato negli anni settanta. Sembra uscito dall'Architettura Brutalista di fine anni sessanta ben rappresentata dal controverso stile di Torre Velasca a Milano. Perché a quest'ultimo sembra ispirarsi seppur vagamente. Ma brutalista non vuole dire brutto a prescindere, l'estetica può avere mille declinazioni e ci sono estimatori importanti che ancora oggi ammirano questi edifici molto spesso imponenti e tozzi ma dall'anima intrigante. Oggi la torre di Via Pisa a Treviso sarà oggetto di una riqualificazione integrale per diventare una nuova icona architettonica di Treviso senza stravolgerne l'anima e la caratteristica forma. Molte le imprese edili di Treviso che concorrono ad aggiudicarsi il prestigioso appalto.
La storia delle Imprese Edili a Treviso ricalca più o meno quella del Boom economico dell'edilizia Italiana a partire dalla fine degli anni cinquanta. La forte domanda di abitazioni imponeva il rapido sviluppo dell'edilizia urbana delle città, e anche Treviso seguiva questa logica su piani urbanistici spesso inesistenti e su fattori estetico-progettuali liberi da vincoli troppo restrittivi. Un esempio il grattacielo a 19 piani di Via Pisa a Treviso edificato negli anni settanta. Sembra uscito dall'Architettura Brutalista di fine anni sessanta ben rappresentata dal controverso stile di Torre Velasca a Milano. Perché a quest'ultimo sembra ispirarsi seppur vagamente. Ma brutalista non vuole dire brutto a prescindere, l'estetica può avere mille declinazioni e ci sono estimatori importanti che ancora oggi ammirano questi edifici molto spesso imponenti e tozzi ma dall'anima intrigante. Oggi la torre di Via Pisa a Treviso sarà oggetto di una riqualificazione integrale per diventare una nuova icona architettonica di Treviso senza stravolgerne l'anima e la caratteristica forma. Molte le imprese edili di Treviso che concorrono ad aggiudicarsi il prestigioso appalto.
Un'impresa di costruzioni in Veneto che guarda verso un nuovo futuro
Prima i subprime poi il Covid19, l'edilizia sembra sprofondata nella più fantastica delle favole dove una mela addormentò una fanciulla nel bosco. Ma qui il bosco non è fatto di alberi ma di gru. E sono tutte ferme come se il vento ha cessato improvvisamente il suo impeto. Ma quando si dorme si sogna e ci sono imprenditori in Italia che preferiscono sognare con la ragione verso una possibile soluzione per arginarne almeno in parte le drastiche conseguenze di tutto ciò che non si muove. Bea Edilizia è una di queste realtà che non si è rassegnata. Perché invece di costruire palazzi in questo particolare momento dell'economia sta costruendo relazioni e concetti. Questo perché edificare significa ristabilire nuove connessioni e nuove ideologie utili per il prossimo futuro. Lo fa attraverso un'inedito cocktail di strumentalità mediatiche che spaziano dai tradizionali canali sociali fino al concepimento di un vero e proprio magazine online (Bea Magazine ndr.) che tratta l'argomento di bandiera da un'angolazione diversa, quasi utopica. Sicuramente un outsider dell'intero comparto. Mentre tutti stanno fermi c'è chi si muove e lo fa tirando fuori dal cappello una magia che si chiama pensiero laterale. L'intuizione è quella che sembra sottolineare che quando le mani riposano la mente immagina nuovi orizzonti. E in questo Bea Edilizia, come nessun'altra, ha saputo fare di necessità virtù dando un eclatante esempio di diversificazione intellettuale e creativa. Questo insolito attributo lo vediamo molto simile al concetto di espressione del nostro magazine dandoci l'occasione di un approfondito confronto sulle realtà imprenditoriali del nostro territorio e su come vengono affrontate le specifiche criticità del nostro tempo.